il restauro

Il laboratorio di restauro

Versatoio, restauro museale

Il concetto di restauro in ambito ceramico ha origini antichissime, quasi quanto la ceramica stessa: sono testimoniati interventi di restauro in epoca romana e precedente.
Un moderno approccio al restauro è stato definito nella "Carta del Restauro", del 1987. Come affermano Fabbri e Ravanelli Guidotti, i concetti chiave sono la conservazione, vale a dire l'insieme degli atti di prevenzione che assicurano una durata tendenzialmente illimitata all'oggetto, la sua salvaguardia, cioè i provvedimenti di tutela che non implicano interventi diretti, e il suo restauro, ossia qualsiasi intervento rivolto a restituire all'oggetto la sua leggibilità e la sua funzione, ove possibile. Il restauro rappresenta quindi un momento della conservazione dell'oggetto e, se è vero che il restauro conservativo si rivolge a tutti i materiali ceramici indipendentemente dal loro periodo di appartenenza e dalla loro natura, è anche vero che la destinazione d'uso si rivela importante per il tipo di intervento da intraprendere.
Ogni intervento deve comunque seguire cinque fasi principali:

1. intervento sul campo
2. pulitura
3. indagini di laboratorio
4. ricostruzione della forma dei frammenti
5. integrazioni formali e dell'ornato

A seconda dei casi e delle finalità alcune fasi si possono rivelare inutili, ma tutte vanno tenute presenti prima di intraprendere ogni intervento.

Accanto al restauro di tipo museale o conservativo, vale a dire a un restauro in cui le eventuali integrazioni sono distinguibili (come nel versatoio in figura), il mercato antiquario richiede un tipo di restauro diverso, che ne privilegia l'aspetto estetico.
Questo tipo di restauro estetico è quello che più si adatta anche agli oggetti d'affezione, vale a dire a quegli oggetti che possono anche avere un valore documentario, ma soprattutto costituiscono la cultura personale di ciascuno di noi attraverso la rete dei ricordi. In questo senso, il restauro di un oggetto assume il significato di memoria di un momento particolare della nostra vita.
La separazione tra restauro conservativo ed estetico rimane punto dolente di ogni restauratore sia che si tratti di quadri, mobili o ceramiche. In realtà, noi possiamo accettare un restauro di tipo museale conservativo solo se riusciamo a separare il valore sociale e collettivo di un oggetto dal suo significato affettivo personale, altrimenti resterà vivo in noi il desiderio di possederlo com'era in origine, per quanto possibile. su